domenica, Novembre 12, 2023
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    Lo “human factor” nel settore turistico

    LO HUMAN FACTOR NEL SETTORE TURISTICO

    In un’epoca di turismo sempre più digitalizzato, il fattore umano diventa un elemento cruciale per favorire la competitività del settore in campo internazionale. Concetta D’Emma, Food & Green Marketing Strategist crede che la risposta ad un nuovo turismo sia nel “Fattore Empatia”. In quest’ottica, alla condivisione digitale si affianca una nuova attenzione all’esperienza umana basata sul sistema della Ruota dei 5 sensi.

    Il turismo gastronomico stesso, in un paese come il nostro, è considerato cruciale per costruire un’identità dell’azienda in quanto aumenta di moltissimo il livello di riconoscibilità del brand in un mercato così ampio come quello del terzo settore.

    Questo tipo di attenzione alle esigenze del cliente, grazie in parte alla segmentazione degli ospiti, si pone in netto contrasto con il fenomeno della globalizzazione che ha sempre cercato una standardizzazione dei servizi per allargare il bacino d’utenza, dimenticandosi del valore dell’empatia e del fattore umano. Collegare cibo, territorio e persone in quanto elementi essenziali per la creazione di un’esperienza a 360° per gli ospiti vuol dire creare viaggiatori consapevoli e captare un turismo evoluto e sostenibile.

    L’accoglienza della destinazione turistica deve essere ripensata in base alle esigenze diversificate dei fruitori dei servizi; questa ridefinizione del sistema vuol dire spostare l’attenzione sulle richieste immateriali del cliente, cioè quelle emotive. La valorizzazione del territorio circostante, in quest’ottica, è cruciale anche per creare una rete che accomuni i vari attori della comunità, agricoltori, produttori, servizi di ristorazione e organizzatori di eventi che portino sulla scena la loro offerta di competenze. In questo contesto, la competitività di una azienda dipende dalla capacità della stessa di raggiungere vantaggi attraverso la propria unicità e quindi alle proprie caratteristiche peculiari. Sano Buon Vivere, in particolare, si propone di creare una rete solida che colleghi le varie proposte della comunità, mettendo in risalto i punti di forza di ogni partecipante e garantendo una fruizione sostenibile del territorio. 

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