
Cos’è Yoga, raccolgo spesso questo sprone che di volta in volta mi ripropone dinanzi al concetto di ciò che pratico ed insegno, eppure, ogni volta che mi metto accanto a quella parola, mi ritrovo in imbarazzo, imbambolato sulla bellezza e pienezza del significato che porta con sé.
Cerco quindi di tornare alla semplicità della definizione accademica “Lo Yoga è la conoscenza e quindi il controllo di tutte le operazioni della nostra mente”.
Una conoscenza ed un controllo che anelamo a ricondurci a quella singolarità, originale, luminosa ed illuminata che abbiamo al nostro interno e che lasciamo, con l’incedere della vita, coprire da mille sovrastrutture.
Così in questo viaggio di ritorno a sé stessi questa antichissima arte ci insegna come prenderci cura di mente-corpo e spirito.
Un viaggio che, se rispettoso della tradizionalitá, si muove attraverso gli otto rami che formano il millenario e rigoglioso albero dello Yoga declinando gli studi che un praticante dovrebbe compiere e padroneggiare per realizzare, nella propria singolarità, il pieno benessere.
Così inizia questo percorso con i suoi benefici:
- Gli Yama, una serie di accortezze da utilizzare nella propria mente per potersi relazionare in maniera non conflittuale con il contesto che circonda il praticante. Indirizzi che rifiniscono il più grande concetto di dismissione del conflitto attraverso il perfezionamento della connessione tra pensiero, parlato e fatto, della aderenza ed onestà a sé stessi, sviluppo di presenza e della capacità di non lasciarsi coinvolgere ed afferrare continuamente da stimoli esterni.
Benefici: costruzione di una mente serena ed efficace nella vita quotidiana e relazionale
- i Niyama altri cinque indirizzi che, questa volta, delineano la ricerca di un nuovo rapporto con sé stessi disciplinando la costruzione di una relazione con il nostro interno tesa ad eradicare macule ed ostacoli che ci precludono un miglioramento personale fluido.
Benefici: sviluppo di una disciplina che porta il praticante in un circolo virtuoso fatto di routine ed abitudini finalizzate al miglioramento sia nell’utilizzo del corpo e dei sensi che della mente. Una ricerca oculata di pulizia e freschezza degli strumenti con i quali abbiamo accesso alla realtà.
- Asana, forse la parte dello Yoga più conosciuta e visibile dato l’utilizzo del mezzo più pubblicizzabile, il corpo. Centinaia di posizione e propedeutiche che fortificano, estendono, coordinano ogni singolo muscolo e tendine del nostro corpo.
Benefici: dalla ricomposizione corporea e dimagrimento sino all’attività posturale e di rieducazione motoria e propriocettiva, decarico ottimale della catena cinetica posteriore e rilascio degli stati tensionali soprattutto sul tratto lombare. Comprensione e maestria dei processi che regolano questo splendido strumento.
- Pranayama uno degli studi più profondi che parte dallo studio grossolano del respiro e delle sue molteplici potenzialità ed utilizzi fino a tangere la sottile ed impalpabile sua qualità di regolatore delle emozioni umane e dei processi vitali.
Benefici: aumento della capacità respiratoria e della conseguente ossigenazione, controllo maggiore del nostro sistema nervoso e delle nostre sensazioni ed emozioni.
-Pratyahara o “ritiro dei sensi” l’elemento di connessione che utilizza gli studi precedenti per cominciare ad entrare nel reame della mente allenando i sensi a disporsi sotto il nostro dominio per ritrovarci a dirigerli volontariamente senza subire il loro continuo rigettarsi all’esterno.
Benefici: insegnare alla mente come creare un luogo favorevole alla concentrazione senza farsi inflazionare dagli stressors del mondo circostante.
-Dharana è l’allenamento della nostra capacità di donare attenzione ad un singolo oggetto della mente che predispone il praticante alla concentrazione su una singola unità cognitiva.
Benefici: migliora la concentrazione, la memoria, la capacità di ragionamento logico deduttivo ed inferenziale.
- Dhyana è ciò che viene spesse volte tradotto come meditazione ma che restituisce un significato non completo rispetto a ciò che la parola sanscrita vuole portare con sé. Dhyana è la dismissione dell’atto volitivo della concentrazione che, diventata così abile dopo un lungo allenamento, si predispone alla semplice e pura testimonianza.
Beneficio: sensazione di serenità ed armonia nel pensato e nell’azione.
-Samadhi è quella ultima ed elevatissima pratica che, dopo la precedente opera di qualificazione, realizza un determinato assetto della mente non più perturbabile sia dal mondo esterno che dal nostro interno. Un assetto della mente completamente appagato e che restituisce una modalità dell’essere sempre chiara e direzionata verso l’espressione migliore di sé stessi.
Ecco, in tante seppur non esaustive parole, di cosa si compone lo Yoga e quali siano i benefici connessi.
Condensare una filosofia millenaria è sempre un arduo compito che cerchiamo di testimoniare al meglio delle nostre personali consapevolezze e nel pieno rispetto della tradizione del nostro lineaggio.
Il nostro più grande ringraziamento va al nostro maestro Vimal Sharma per il continuo supporto e la continua guida di tutta la Turiya Yoga Academy veicolandoci e responsabilizzandoci nella testimonianza di un piccolo ma preziosissimo tesoro che riguarda il benessere dell’uomo e dell’intera umanità.
Simone Carbonardi.
Ricercatore del Silenzio, innamorato dell’immobilità.
Expert Registered Yoga Teacher e formatore presso Yoga Alliance International, fondatore della Turiya Yoga Academy e della Turiya Yoga Academy On Line, autore di Yoga in Prosa e Samadhi Pada commentario al primo capitolo degli Yoga Sutra di Patanjali
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