domenica, Novembre 12, 2023
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    Come cambierà le nostre case il Coronavirus?

    Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un enorme cambiamento della comunità nel modo di vivere la casa: gli spazi comuni si sono improvvisamente trasformati in uffici, le cucine in ristoranti e le camere da letto in luoghi per tirare un sospiro di sollievo dalle fatiche della giornata.

    Quasi tutti i settori sono stati improvvisamente raggiunti da una consapevolezza: lavorare da remoto si può, e spesso anche con un incremento significativo della produttività. Alla luce di queste novità, ci si è chiesti, da un lato, quanto lo spazio stesso dell’ufficio sia effettivamente indispensabile, dall’altro a come lo spazio di lavoro possa essere pensato in maniera differente, come luogo di condivisione e di sviluppo creativo.

    Sicuramente, è chiaro a tutti che deve esserci un luogo in casa adatto al lavoro. Le vendite delle sedie ergonomiche, in questi mesi di lockdown, sono salite alle stelle; le grandi aziende di mobili stanno pensando a diverse soluzioni componibili per unire le esigenze lavorative e la zona giorno, per rendere facile tenere in ordine e non contaminare la zona notte che è importante rimanga un luogo di riposo per non rischiare di portare il lavoro a dormire con noi.

    E allora perché non pensare in grande, guardando al Nord Europa, e immaginare degli spazi di lavoro a disposizione del condomino stesso? A prescindere dalla stanza in più, in un condominio medio esistono moltissimi spazi dimenticati, perché in Italia soprattutto tendiamo a non condividere i luoghi del nostro intorno. Eppure potrebbe essere una soluzione veloce, sensata e ne potremmo trarre moltissimi benefici a livello sociale e psicologico.

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