Il documento della “casa comune” mette in luce come lo Stato del Vaticano abbia programmato, nel giro dei prossimi anni, una svolta ecologica. “Sono state adottate procedure per la raccolta differenziata in tutte le Direzioni/Uffici e lo smaltimento differenziato sia dei rifiuti normali (organico, plastica, carta e materiali ferrosi) sia dei rifiuti speciali/pericolosi (oli esausti, pneumatici, metalli pericolosi, plasti- ca, batterie, rifiuti ospedalieri)”, annuncia il documento.
Già negli scorsi anni si era adottato, presso la mensa, un sistema che permetteva agli utenti di usufruire del proprio bicchiere diminuendo significativamente l’uso di plastica. L’intenzione, per il futuro, è quella di modernizzare la rete idrica per l’irrigazione in modo tale da abbattere gli sprechi e calibrare l’uso delle acque per i differenti tipi di colture.
“sono stati realizzati interventi atti a favorire un maggiore controllo energetico e una diminuzione dell’emissione di anidride carbonica: sono stati istallati pannelli solari, impianti di illuminazione con apparati a LED, sensori crepuscolari di illuminamento e di presenza di ultima generazione, che regolano l’intensità della luce a seconda dell’illuminazione naturale della stanza” continua il documento.
Al 2018, “la nuova illuminazione della volta della Cappella Sistina ha consentito un risparmio di circa il 60% dei costi energetici e delle emissioni di gas serra ed un rallentamento considerevole dell’invecchiamento degli affreschi. La nuova illuminazione di Piazza S. Pietro, del Colonnato del Bernini e dell’interno della Basilica di San Pietro ha permesso un risparmio energetico tra il 70 e l’80%, nonché una sensibile rivalutazione visiva delle superfici artistiche delle volte”