L’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, realizzerà nei prossimi anni la prima Hydrogen Valley tutta italiana. Si tratta di un progetto che prevede la collaborazione di università e istituti di ricerca per improntare una decarbonizzazione e una transizione futura ad una energia a basso consumo. Il futuro Centro Ricerche Enea Casaccia, appena fuori Roma, sarà fautore dello sviluppo di una filiera per la produzione, l’accumulo e il trasporto dell’idrogeno che in altri paesi europei è una realtà già da qualche anno.
Giorgio Graditi, direttore del dipartimento tecnologie energetiche e fonti rinnovabili all’Enea, spiega come il Centro di ricerca sarà una piattaforma polifunzionale nella quale ci si occuperà di idrogeno a 360 gradi, al fine di accelerare la ricerca da mettere al servizio delle infrastrutture hi-tech e transitare le industrie verso un futuro più “green”.
Tra le applicazioni più importanti di questi studi c’è anche il Power-to-gas, un procedimento che permette di produrre idrogeno a partire dall’energia elettrica derivante da fonti rinnovabili. In questo modo l’idrogeno può essere trasformato in metano oppure utilizzato come gas naturale. Cosa vuol dire? In sintesi, in previsione del forte incremento di fonti rinnovabili. è possibile, tramite l’idrogeno, accumularne l’energia in modo da stabilizzare anche la rete elettrica.
L’importanza di questo progetto, che è un prodotto tutto italiano, è evidente anche dai fondi messi in gioco: 14 milioni, del fondo “Mission Innovation”, stanziati per un futuro fiore all’occhiello della ricerca nazionale.