Oltre che di potassio, ferro e calcio, i fichi sono anche ricchi di vitamina B6: tre fichi ne contengono 0,18 mg, pari al 9% del fabbisogno giornaliero; sono anche ricchi di vitamine del gruppo A, B1, B2, PP, C.
I fichi freschi, essendo ricchi di acqua, hanno un indice glicemico piu basso (35) dei fichi secchi che avendo perso acqua sono molto più zuccherini con indice glicemio a (87).
L’indicazione bionutrizionale specifica dei fichi freschi o secchi riguarderà soprattutto individui debilitati, disidratati, anemici e chiunque debba affrontare fatiche sia fisiche che mentali, a condizione che siano salvaguardate le condizioni e le funzionalità degli organi principali (pancreas, fegato e rene).
In una persona con anemia sideropenica, si potrà proporre un pasto funzionale con: 150 gr di ravioli al pomodoro,
2 indivie belghe ai ferri,
5 fichi maturi.
Oppure un pranzo con 120 gr di carpaccio di carne, 150 gr di cicoria ripassata e 5 fichi maturi.
In soggetti sani in dieta dimagrante, basterà aggiungere al pasto una insalata mista, per realizzare un pasto molto gradevole, leggero e dotato del necessario patrimonio vitaminico e di acqua di vegetazione, presente nella verdura cruda.
Se all’insalata mista si sostituisce una melanzana ai ferri, si ottiene una maggiore azione lassativa e dimagrante, in virtù delle caratteristiche della melanzana ricca di fibra e iodio.
In alcune zone costiere dell’Italia meridionale, i fichi secchi vengono arricchiti da una mandorla inserita nel loro interno, in modo da avere un alimento dotato di grande patrimonio nutrizionale, ma di dimensioni ridotte.
Tale soluzione nutrizionale si può rivelare utile agli alpinisti e agli escursionisti nel periodo estivo, in quanto essi, oltre
al loro dispendio di energetico, sono soggetti
a profuse sudorazioni, dovute allo sforzo ed alle elevate temperature.
CONTROINDICAZIONI:
Cardiopatie ipertensive, diabete, dissenteria, gastrite, ipertensione, arteriosa, pancreatiti, reflusso gastro-esofageo,severe patologie renali, ulcera gastro-duodenale.
