Il primo eocquartiere nasce nella periferia di Londra nei primi anni 2000. E’ realizzato interamente in materiali riciclati e locali, integrati con installazioni sostenibili come i pannelli fotovoltaici e delle torri di ventilazione all’interno delle strutture. Inoltre, c’è il tema della raccolta delle acque che vengono trattate e utilizzate al fine di ridurre gli sprechi.
L’eco- quartiere può essere considerato in qualche modo il prodromo delle moderne smart city, nelle quale i principi rimangono gli stessi ma ad una scala ovviamente maggiore. Per realizzarlo, è necessario un investimento iniziale sicuramente importante che però si ripagherà nel ciclo di vita dell’edificio.
Non si tratta solo di economia o sostenibilità, un quartiere di questa tipologia è anche e soprattutto un bene prezioso per il territorio, un modello virtuoso che può generare cambiamenti all’intorno in un effetto domino positivo. Spesso, non è solo l’edificio in sé ad essere oggetto di riqualificazione ma anche l’area circostante con la creazione di spazi verdi o piste ciclabili.
Quali sono le caratteristiche di un eco- quartiere?
-utilizzo di fonti rinnovabili
-abbattimento delle emissioni inquinanti
-riduzione del consumo di suolo
-valorizzazione delle aree verdi
-scelta di materiali locali e sostenibili
Le Albere a Trento
In Italia siamo abbastanza indietro rispetto al tema degli eco- quartieri e delle smart city. Il primo lotto costruito con i principi degli eco- quartieri europei è stato Le Albere a Trento, elaborato e realizzato da Renzo Piano e dal suo studio e che ha visto la collaborazione anche di Albertani Corporates. L’obiettivo è la ricucitura della zona con il tessuto urbano già esistente e con il fiume retrostante. Il corpo del complesso contiene al suo interno diversi spazi (culturali, commerciali, ricreativi) che lo rende un centro attrattivo per gli abitanti della città mentre prima della sua costruzione la zona era lasciata ai margini della vita cittadina. Dal punto di vista architettonico il materiale prevalentemente utilizzato è stato il legno che, unito ai grandi spessori di isolamento termico, riesce a garantire l’efficienza energetica passiva dell’involucro. Le facciate sono state scandite da moduli di legno da 3,75 m, al cui interno si alternano logge e pareti finestrate.
Aumentare l’efficienza passiva di un edificio, con un buon involucro termico composto da materiali innovativi e dalle elevate prestazioni è il primo passo per garantire la sostenibilità energetica di un edificio.