giovedì, Novembre 16, 2023
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    Il progetto Urban Jungle

    Il progetto Urban Jungle, interno al Programma “UIA – Urban Innovative Actions” di Legambiente Toscana, nasce dall’esigenza di riqualificare e ri-naturalizzare quelle aree della città di Prato con un’alta densità abitativa e carenti di hub verdi.

    Il progetto, finanziato dalla Commissione Europea con 3,7 milioni di euro, ha due obiettivi principali: la rigenerazione di aree urbane ora in uno stato di degrado e abbandono, attraverso un uso nuovo, creativo e condiviso delle stesse, e la creazione di hub green nei vari quartieri che costruiscano nuove realtà sostenibili e utili per la comunità.

    Gli interventi si snodano in tre aree principali di cui la prima, privata, è l’edificio ESTRA che si affaccia sulla via più trafficata della città.

    La seconda è un’area ad altissima densità abitativa e caratterizzata da situazioni complesse come marginalità sociale e sovraffollamento.

    La terza è quella del Macrolotto 0, un quartiere storico della città con grandi lotti in disuso o abbandonati e ad alcuni dei quali si darà una nuova vita, ad esempio l’edificio di Via Giordano nel quale si è progettato il nuovo mercato metropolitano della città di Prato. La conclusione dei lavori arriverà nel gennaio 2022 e nel frattempo saranno posti dei sensori nelle aree selezionate per misurare il livello di inquinamento dell’aria.

    Il concept vincente di Urban Jungle è quello di innescare una sorta di “colonizzazione” del verde a partire dalle aree più critiche della città in alternativa al più lento e dispendioso processo di pianificazione per i vari quartieri.

    La novità, in termini sociali, è la creazione di centri interni alle diverse aree che vedono i cittadini protagonisti e responsabili del cambiamento, finalmente attori e non solo spettatori della propria porzione di città.

    Un’approccio che crea consapevolezza, oltre che aree verdi e un netto miglioramento dello stile di vita e della qualità dell’aria. Urban Jungle è un progetto composto da sette partner, coordinati dal Comune di Prato: PNAT, greenApes Srl SB, e Treedom srl, tre giovani start-up fiorentine che si occupano della creazione di idee e servizi “green” nell’ambito delle città, Stefano Boeri Architetti, lo studio di architettura ideatore della “foresta verticale” di Milano, IBE, Istituto per la Bioeconomia, ESTRA s.p.a, società che fornisce energia a tutto il territorio del Comune di Prato e Legambiente Toscana.

    Questi sette attori cercheranno di dare nuova linfa ad una città, Prato, che ha subito nel tempo una crescita disordinata e non pianificata che ha creato degli spazi angusti nei quali vivere. Il messaggio è chiaro: le nostre città, così come sono, non sono all’altezza dei nuovi standard di vita. Occorre tentare diverse strade, pensate su misura per i tanti territori interessati dal cambiamento e percorrerle, tenendo in considerazione che nessun progetto, nella città, può essere durevole senza il coinvolgimento dei cittadini stessi.

    (Foto: Stefano Boeri Architetti)

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